Sovaldi Sofosbuvir è un farmaco utilizzato per guarire dal virus dell’epatite C, malattia che, a differenza di quanto possiamo immaginare, è molto più diffusa di quanto pensiamo.
L’epatite C è un infezione causata dal virus HCV, che determina infiammazione e formazione di tessuto cicatriziale nel fegato. Il virus si moltiplica prevalentemente nelle cellule epatiche evolvendo nella maggior parte dei casi in epatite cronica, fibrosi, cirrosi, carcinoma epatico.
Il più delle volte la malattia non mostra sintomi e per questo motivo molte persone ignorano di esserne affette. Come per ogni malattia, a seguito dell’infezione e con il suo progredire, il sistema immunitario si attiva per bloccare il virus ma: salvo alcuni casi, nella maggior parte delle persone infettate il virus elude il sistema immunitario. Superati i 6 mesi dal contagio, l’HCV diventa un’infezione cronica.
A livello globale, il genotipo 1 si riscontra con più frequenza nella variante 1b in Europa e 1a negli Stati Uniti. In Italia, che risulta essere il paese dell’Europa Occidentale con il maggior numero di persone con epatite C (stime parlano di circa 1 milione di persone, con prevalenza di circa il 2% della popolazione che aumenta da nord a sud e con il crescere dell’età) sono presenti principalmente i genotipi 1a e 1b. In Italia, il genotipo prevalente è l’1b.
Il trattamento con Sovaldi Sofosbuvir deve essere iniziato e monitorato da un medico esperto nella gestione dei pazienti affetti da CHC.
La dose raccomandata è una compressa da 400 mg per via orale una volta al giorno, da assumersi con il cibo .
Sovaldi Sofosbuvir deve essere usato in associazione ad altri medicinali.
Non è raccomandata una riduzione della dose di Sovaldi Sofosbuvir.
Qualora Solvaldi Sofosbuvir sia usato in associazione con peginterferone alfa e un paziente presenti una reazione avversa grave potenzialmente correlata a questo farmaco, la dose di peginterferone alfa deve essere ridotta o la somministrazione deve essere interrotta.
Qualora un paziente presenti una reazione avversa grave potenzialmente correlata a ribavirina, la dose di ribavirina deve essere modificata o la somministrazione deve essere interrotta, se necessario, fino a che la reazione avversa non sia regredita o risulti di minore entità.